D’Acri gli allóri su l’infranto muro 10Gli mostrava la Gloria, e gli dicea:
Vieni, prendi, son tuoi, monta securo:
Ed ei voltate già le spalle avea.
Un lauro più d’assai bello e più puro
Di qua dal mare il suo pensier vedea; 15Di questo solo ei vuol la fronte adorna.
Francia, t’allegra; Italia, sorgi: Ei torna.
Ma senza memoranda alta vendetta
Non fia no dell’Invitto il dipartire.
Intégra e degna dell’Eroe l’aspetta 20De’ forti il sangue estinti in Abukire;
E tal l’ebbe. Su l’onda maladetta
Le Gallich’ombre si placáro e l’ire.
Di Turca strage il mar crebbe, e l’ondosa
Faccia sparì da tanti corpi ascosa. 25Spente le forze de’ nemici, e ogn’uopo
Dell’armata provvisto, al lido aduna
I suoi più fidi il Duce, e dal Canopo
Salpa; e nocchiera in poppa ha la Fortuna.
Nè fragil prora vi fu pria, nè dopo 30Mai l’onde ne vedranno altra veruna
Di tanto carco. Il cor, cui poco è il Mondo,
Quel cor si cela in quell’angusto fondo.