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alla qualità di poeta aggiugne quella pur di profeta. Così egli, presago di avvenimenti ancora più strepitosi, e collocato su l’orlo dell’immenso avvenire, che Voi andate creando, si sta già pronto ad accompagnarvi sott’altro cielo a nuovi trionfi, più solenni anche de’ primi. Ed egli spera di recitarvi presto il bell’inno che il suo antenato Cadwallo cantò a Carlomagno, allorchè Leone III gli pose sul capo la corona dell’Occidente: inno ignorato dagli eruditi, ma pervenuto di padre in figlio al vostro Bardo per tradizione, e pieno di vaticinj, de’