Ai lenti ceppi di tenace arena
Altri toglie i canali; e quando i colti 275Chieggon del Nilo la feconda piena
Corregge i flutti vagabondi e sciolti.
Altri all’aura le late ali disfrena
Di ventoso molino; altri per molti
Gorghi in severo idraulico travaglio 280Getta nell’onde il tentator scandaglio.
Sagaci intorno al chimico fornello
Sudano intanto d’Esculapio i figli,
Che de’ morbi a frenar l’atro flagello
D’erbe e nitri facean dotti perigli. 285La schiava al fato stirpe d’Ismaello
L’arte, che a morte sa troncar gli artigli,
Stupita impara, e vede alfin che, dove
L’uom si guarda, il destin l’urna non move.
Così l’alme scïenze ricondotte 290Alla terra natìa per mano amica
Dopo l’orror di lunga iniqua notte
Salutár liete la lor cuna antica.
E di saper più ricche ed incorrotte,
E con fronte più casta e più pudica, 295Il delitto espiár d’un esecrando
Timor del Vero, che le spinse in bando.