225Oltre Gaza respinti, oltre Siene
Del Canopo i tiranni, a far beati
Gli abitatori, a sciorne le catene
I pensier tutti dell’Eroe fur dati.
I santi dritti, ond’esce il comun bene, 230I costumi, le curie, i magistrati
Restituisce; e pien di maraviglia
L’uomo dell’uom la dignità ripiglia.
Con severa bilancia ripartito
Regola il carco che la patria impone; 235Frange i ceppi al commercio, che fiorito
L’arti risveglia, a cui la pace è sprone.
Per le vie, per le case al dolce invito
L’Industria ferve: ogni squallor depone
Il già cangiato Egitto, e sente a prova 240La presenza del Dio che lo rinnova.
Vita di tutto ei tutto osserva, e saggio
Dispon dell’opra il mezzo e la maniera.
Tale il re delle pecchie, allor che il raggio
Del monton sveglia l’alma primavera, 245A riparar del rio verno l’oltraggio
Desta al lavor del miele e della cera
L’industri ancelle, e, osservator severo
Le fatiche ne scorre e il magistero.