Mi fér l’orrende profezìe fremire.
Volsi gli occhi al gran Duce, e su la fiera
Fronte gli vidi folgorar l’ardire; 180Li rivolsi allo spettro, e più non v’era.
Ben di lampi e di fumo in Abukire
Una striscia mirai, che densa e nera
Tra le Galliche antenne in frettolose
Rote nel mar tuffossi, e si nascose. 185Scarco di quel funesto ingombro il cielo
Tornò sereno, e tornar lieti i petti.
D’un cor medesmo e d’un medesmo zelo
Moviam rapidi, queti e circospetti.
E già quanto due volte è un trar di telo, 190In ordinanza militar ristretti,
D’Alessandro siam sotto alla cittade
Scossa al baleno dell’ignote spade.
Qui l’ardua cominciò Niliaca impresa.
Chi fia che tutta a mano a man la dica? 195Il dì primiero combattuta e presa
Cadde d’Egitto la reina antica.
Munir le mura e il porto di difesa
Fu del secondo rapida fatica;
Norma si diede e provvidenza all’uopo 200De’ cittadini il terzo e l’altro dopo.