Dalla parte, onde il nembo a noi procede, 130Tutto è il ciel bujo; dalla nostra è un riso
Di purissima luce. Il guardo vede
Quinci un inferno, e quindi un paradiso.
Giunta là dove nel mar bagna il piede
Degli Arabi la torre, all’improvviso 135Tuona la nube, squarciasi, e fuor caccia
Immenso spettro con aperte braccia.
L’alto capo toccar gli astri parea,
Ma il piè sotterra s’inabissa. Stende
Su l’Affrica una man; l’altra spandea 140Su l’Asia, e parte ancor d’Europa offende.
Al fianco il brando, al fronte l’elmo avea,
E sotto l’elmo dell’altar le bende.
Scosse un gran libro, e il libro che s’aprìo,
Scritto in fronte mostrò: Voce di Dio. 145Schifosa, oscena, e per gran piaghe impura
Tutta appar la persona. Ha la sembianza
Carca di duol, smarrita e mal sicura,
Quasi senta mancar la sua possanza.
Mette, e par che riceva la paura 150Che altrui dar cerca. Cavernosa stanza
Di rance zanne la livida bocca
Pestifera mefite intorno scocca.