105Fur ignei dardi al sen queste parole:
Armi ognun grida, all’armi ognun si sprona.
L’ali al piè, l’ali al cor primo esser vuole
A por ne’ rischi ognuno la persona.
Tragge lampi e terror dai ferri il Sole: 110L’allegro canto de’ guerrieri intuona
L’esercito volante, e si confonde
L’inno di Marte col fragor dell’onde.
Animoso di ratte orme l’arena
Venìa stampando innanzi a tutti il Duce. 115Non macchiava vapor l’aria serena;
Schietta e larga dal ciel piovea la luce.
Quando repente (a me medesmo appena
Il credo, e il vidi con quest’occhi), un truce
Prodigio apparve. Tu l’ascolta, e al vero 120Darà fede in segreto il tuo pensiero.
Mugge il mar senza vento, e sopra il mare
Da prestissimi vortici sospinta
Negra una nube di lontano appare
Di vivo sangue tempestata e tinta. 125Dal fosco grembo ad or ad or traspare
Una forma terribile indistinta.
Dritta ver noi, veloce, alta, tremenda
Venìa dall’Asia l’apparenza orrenda.