Allor Terigi incominciò: Gran cose, 10Egregio veglio, a raccontar m’inviti,
Come in sua forza BONAPARTE pose
L’Egizia terra co’ suoi pochi arditi;
E qual propizio Nume a più famose
Prove salvo il ridusse ai nostri liti, 15Ove i furori della patria spense
Tutti, e d’Italia il rio destin redense.
Ma chi spinger potrà securo e solo
Per tanto mar la temeraria antenna?
Il valor di che parlo, è di tal volo, 20Che nol può seguitar vela nè penna.
Stanca è la tuba della Fama, e solo
Qualcun de’ fatti memorandi accenna;
E si lamenta che, ognor schietta e vera,
Le più volte tenuta è menzognera. 25Già l’orgoglio Alemanno avea piegato
Dinanzi al Franco sull’Isonzo il ciglio,
E l’Insubre paese trïonfato
Nuove leggi reggean, nuovo consiglio;
Mentre ruggendo e a miglior dì serbato, 30Il Veneto Lïon perdea l’artiglio;
Ed Europa, che pace ai re chiedea,
Già le sue piaghe ristorar parea.