Suo Prence richiamava, e i rai divini 35Della Vergine Stella adornatrice
Del Vindelico cielo, e non sapea
Che ciel più bello glie l’avrìa rapita.
Vide egli pur la vincitrice insegna
Dal romito suo tetto il Bardo Ullino, 40E al piagato Guerrier, che al dì novello
In quell’istante i lumi aprìa, ne porse
Esultando l’avviso. Ed ei l’infermo
Fianco sul letto sollevando, e tutto
Tremante di piacere, Oh! ch’io la vegga, 45Ch’io la vegga, gridava. E sì parlando
Barcollante si leva, alla fidata
Spalla si folce del buon vecchio, e il passo
Move, e di forze povertà non sente:
Tanto puote la gioja. In rusticano 50Acconcio seggio lo compose Ullino
Sul varco della soglia, e dirimpetto
Coll’accennar del dito il trïonfante
Vessillo gli mostrò. Corse al Guerriero
Tutta l’alma negli occhi a quell’aspetto, 55Gli tolse il gaudio le parole, e l’atto