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la memoria delle sue virtù, e li punisce col perdonare, e forzarli a far senno per l’avvenire, un siffatto, e finora inaudito Conquistatore non poteva non eccitare a grande entusiasmo le lire poetiche d’ogni suono, precipuamente quelle de’ Bardi nate in mezzo alle armi, e consecrate soltanto alla lode de’ valorosi.

Verrà tempo che una nuova mitologia divinizzando le vostre imprese, come già quelle di Ercole, di Bacco e di Teseo, porgerà alle postere fantasíe abbondante materia di pura ed alta Epopea: la quale non potendo sussistere