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canto terzo. 33

L’Angoscia partorì, l’Insidie, il Pianto,
La malvagia Fatica, e la Menzogna,
E con le bieche rubiconde Risse
15Delle leggi il Disprezzo, e la deforme
Consigliera di colpe orrida Fame,
Cognati tutti e spaventosi aspetti;
La negra madre con nefando parto
La Codardìa produsse e la Paura;
20Luridi mostri, che di Giove il senno
Fe’ di Marte ministri. Ed ei, siccome
Più gli talenta, a sbigottir li manda
Le percosse città, di falsi empiendo
Rumor gli orecchi, e di sgomento i petti.
25Or tu, Diva del canto, a cui palesi
De’ mortali son l’opre e degli Dei,
E ti ragiona ei pure i suoi segreti
Il Fato, di cui trema ogni altro Iddio;
Tu, che dentr’Ulma oprár le nequitose
30Torve sorelle mi racconta, e adempi,
Libera e vera saettando i vili,
La vendetta de’ forti. E primamente
Narrami di che loco al turpe fatto