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14 | il bardo |
Veggo di barbari
Immenso un nugolo,
Che in Diernestèino
280Su pochi intrepidi
Piomba. Ne tremano
Di Cremsa i colli;
Ma non i Gallici
Brandi, che agognano
285Andar di Getico
Sangue satolli.
Ecco, già brillano
Nudi, già al sonito
Guerrier s’abbassano,
290Già van, già rapidi
Fan piaga, e perdono
Dentro le perfide
Vene del truce
Scita la luce.
295Scita crudel, di Tauride non sono,
Della Vistola, no, queste le prode,
Ove usurpasti fra’ turbanti e un trono
Da tre percosso del valor la lode.