Anzi un tripudio, chè i perigli sono
La danza degli eroi. Vide il bel fatto 235Il Bardo spettator dalla sua rupe,
E le nobili piaghe a mezzo il petto
Del vincitor; le vide, e su le pronte
Corde sonore fe’ volar quest’inno:
Oh illustre pugna! oh splendide 240Ferite generose
Alle ferite simili,
Che le Laconie spose
Baciár sul largo petto
Dei trecento allo stretto. 245Raccogli, amor di patria,
Quel sacro sangue, e al ciglio
De’ giovinetti mostralo
Nel marzïal periglio.
Da mortal vena, il giuro, 250Mai non uscì il più puro.
Vedrai repente accendersi
Tal ne’ garzoni ardire,
Tal nella mischia fervere
Di gloria un bel desire,