L’Angiol fu forse della patria, forse
Altro messo del ciel, che tolto al mondo
L’onor non volle de’ mortali, e torse
Il colpo che mettea Francia nel fondo. 325Di noi pietoso un Dio certo il soccorse,
Nè più bello a noi mai, nè più giocondo
Giorno brillò di questo, in cui la forte
Mano il fren prese della patria sorte.
Qual robusto di fianchi alto naviglio, 330Che privo di governo in mar crudele
Estremo corse d’annegar periglio,
Frante l’antenne, e lacere le vele;
Se di miglior piloto arte e consiglio
Il sottragge all’irata onda infedele, 335Sue ferite ristaura, e sul mar scuro
Le tempeste a sfidar torna securo;
Cotal la grande Nazïon rinvenne,
Chè Grande allor veracemente emerse,
E sanò le sue piaghe, e di solenne 340Luce vestita ogni squallor deterse.
Le virtù fuggitive in bianche penne
Tornár. Giustizia racconciò le sperse
Rotte bilance, e dal Furor segnate
Cancellò le rubriche insanguinate.