Dati e presi gli onesti abbracciamenti,
In che tace la lingua e parla il petto,
Contra i puri del Sol raggi sorgenti
Seder si fece al fianco il giovinetto; 205E gli uditi nel sonno eccelsi accenti
Pur volgendo nell’alma: O mio diletto,
Mira, disse, (e nel dir stendea la mano)
Come bello è del ciel l’astro sovrano.
Delle stelle monarca egli s’asside 210Sul trono della luce, e con eterna
Unica legge il moto e i rai divide
Ai seguaci pianeti e li governa.
Per lui natura si feconda e ride,
Per lui la danza armonica s’alterna 215Delle stagion, per lui nullo si spía
Grano di polve che vital non sia.
E cagion sola del mirando effetto
È la costante, eguale, unica legge,
Con che il raggiante imperador l’aspetto 220Delle create cose alto corregge.
Togli questa unità, togli il perfetto
Tenor de’ varj moti onde si regge
L’armonia de’ frenati orbi diversi,
E tutti li vedrai confusi e spersi;