Sorgi dunque, e novello e più temuto 130Rïalza e premi il necessario trono.
Re codardo che fugge, ed ha potuto
Ne’ perigli lasciarmi in abbandono,
Re che vita non rischia, e fece acuto
De’ miei nemici il ferro, al mio perdono 135Chiuse ogni varco. Re vogl’io chi forte
Vola al mio scampo, non chi vuol mia morte.
Nell’arduo calle, a cui t’esorto, vedi
Vedi tu capo di regnar più degno?
China la fronte, ti ritira, e cedi, 140Ch’esser qui debbe del migliore il regno.
Ma se nullo t’è pari, è colpa, il credi,
Il tuo rifiuto, e d’alto cor non segno.
Le presenti e le tarde età vedranno
Questo vile rifiuto: e che diranno? 145Diran: stanca la Gallia d’una stolta
Libertà che a perir la conducea,
In mille parti scissa e capovolta
Un sommo e solo correttor chiedea.
Ogni brama, ogni speme era raccolta 150Nel fatal BONAPARTE: Ei la potea
Far salva Ei solo, e ad un poter funesto
Lasciolla in preda, e si fe’ reo del resto.