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Il nostro centurione è della stessa razza di quella che in tempi di pace emigrava dall’Italia per andare a costruire le strade e le ferrovie, per andar ad alimentare di lavoro i grandi cantieri ed anche per andare a zappare — semplicemente — in Francia, nel Belgio, in Germania; è della stessa razza di quella che ha costruito due terzi delle ferrovie americane, che ha dissodati e resi floridi terreni che oggi danno da vivere a tutti gli Alleati, migliaia e migliaia di chilometri quadrati di sterili pampas. È sempre il nostro lavoratore italiano, unico al mondo, per modestia, per intelligenza e per bravura; è sempre quel nostro lavoratore che trasformato in sterratore, in muratore, in artigiano ieri era ricercato e preferito a tutti gli altri per lavorare la terra in pace, ed oggi, trasformato in soldato, viene ricercato e preferito per lavorare la terra in guerra.

Per la grandezza d’Italia.

Soldato del Genio che tornerai fra poco al lavoro dei campi e delle officine, ricorda che la tua attività sarà ancora indispensabile alla grandezza del nostro Paese.

Dopo la guerra che à reso potente e rispettata la nostra Patria, un’altra guerra devi combattere per rendere proficuo il tuo lavoro, vivida la tua intelligenza, ardente il tuo desiderio di sana emancipazione.

Abbiamo frantumato gl’Imperi più temuti della terra? Abbiamo raggiunto i confini segnati dalla natura e dalla storia all’Italia? Abbiamo restituito a libertà Popoli oppressi da secoli? Abbiamo contribuito validamente a salvare l’Europa dalla schiavitù a cui voleva condannarla il militarismo tedesco?

Non basta; non dobbiamo riposare o trastullarci nella festa della vittoria.

Una sola maniera di festeggiare il grandioso evento ci è lecita, ed è la maniera dei popoli che debbono assolvere una grande missione di civiltà nel mondo: camminare risoluti per le vie più aspre, allenarci a maggiori cimenti in ogni campo della umana attività, moltiplicare lo sforzo per sviluppare la nostra potenza.

Perchè la grandezza e l’onore della Patria saranno la tua grandezza e il tuo onore.