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lagna, hanno assunto in momenti decisivi il comando di compagnie di fanteria rimaste prive di ufficiali e sono rimasti al posto di combattimento anche se feriti finchè la sorte della battaglia non fosse decisa; e quanti, come il sottotenente SINIGALLIA ERMANNO da Padova, sotto bombardamento nemico, pur avendo mansioni in luogo sicuro, radunavano e riconducevano al fuoco soldati dispersi, incitandoli con la parola e l’esempio alla resistenza e cadevano colpiti da piombo nemico nell’infuriare della lotta!

Di un altro tipo di volontario bisogna far menzione in questo capitolo: il volontario che ha la sua... specialità e che prova una vera ebbrezza nel prodigarsi in imprese piene di rischio. Un gruppo di fanti (allo Zappatore): — Si va all’assalto!
Lo Zappatore: — Infilo la giubba, prendo il moschetto e vi raggiungo.

Il tenente FLORIO ATTILIO da Napoli è uno dei volontari del genere più rappresentativo. La sua specialità sono i reticolati nemici elettrizzati. Egli ne ha studiata la sistemazione con grande passione e tenacia. Ma non a tavolino. Ha eseguito numerose ricognizioni oltre le nostre linee, ha partecipato a parecchie imprese


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