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Quanti gli ufficiali che, pur vedendo la propria stazione fatta segno a tiri continuati e bene aggiustati dalle artiglierie nemiche, sono rimasti al loro posto, anche sotto insenso bombardamento per non far mai mancare l’importante servizio!
Quanti gli Ufficiali, come ATTISANI ALBERTO da Palmi, che, sotto il fuoco micidiale del nemico, in mezzo a gravi difficoltà di terreno, riuscivano a ricuperare tutto il materiale delle stazioni
Pontiere: — Ò quasi finito.
Minatore: — Finalmente!
Pontiere: — Aspetta....
fotoelettriche, anche quello caduto momentaneamente nelle mani dell’avversario! E quanti i militari — gli anonimi, e per questo anche più meritevoli — che, come il caporale TROMBETTI ARMANDO da Bologna, hanno fatto funzionare gli apparecchi, pur sanguinanti per le ferite, anche quando sono rimasti senza comandante e senza graduati, esposti all’ira nemica!
Ci piace qui ricordare specialmente un bel tipo d’italiano nato nel Brasile: il soldato ASPERTI GIOVANNI.
Il 3 gennaio del 1917 il nemico tentava un attacco a Dosso Casina. Il soldato ASPERTI si comportò in modo ammirevole dimostrando un sangue freddo e uno spirito altruistico non comune. Più
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