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to, e, forte della oscurità della notte e della sua conoscenza della lingua tedesca, riesce a confondersi fra i rincalzi del nemico che affluivano in valle Ronchi ed a raggiungere poi la nostra linea di Val Frenzela.
Le sue preziose informazioni permettevano poco dopo alla nostra artiglieria di concentrare un fuoco violento sui rincalzi nemici.
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A Collina di Selz la notte dal 26 al 27 aprile 1916 il soldato TENERINI PIETRO da Bagnara (Roma) nella sua qualità di vedetta e di portalanciafiamme si trova a pochi metri dal nemico. Una bomba a mano gli esplode a pochi passi e lo lascia tramortito al suolo.
Appena riavutosi, invece di pensare a curarsi, ancor tutto coperto di terra, riprende il suo posto e con un ben diretto getto di fiamme sugli avversari che tentavano di avanzare li mette in fuga.
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A Casa Diruta (Gorizia) nella prima quindicina del maggio 1917 la Brigata Lambro è messa a dura prova dalle molestie nemiche. I nostri stanno saldi, ma il momento è difficile. Ecco che il nemico vuol contrattaccare.
Il tenente PASTELLI GIUSEPPE, comandante una sezione lanciafiamme, si offre per far funzionare un apparecchio. L’operazione riesce: la linea nemica viene scompigliata e l’irruzione delle fanterie può avvenire con successo. Ma la lotta si fa accanita: si combatte per il Fortino. Il tenente Pastelli coi suoi fidi vuol rimanere egualmente in linea con i Fanti. Eccolo sulle trincee sconvolte dalle bombarde e dalle granate nemiche che incita i soldati all’assalto.
Una pallottola di mitragliatrice austriaca lo colpisce alla fronte. Egli cade mentre i nostri stanno per avere il sopravvento.
Pontieri.
Uno dei più grandi giornalisti italiani, che seguì da vicino la vittoriosa avanzata della Bainsizza, ebbe l’impressione che le sorti delle operazioni vennero decise la notte del 18 Agosto 1917, «in quella notte fantastica, leggendaria, solcata da luci apocalittiche in cui la prima barca, fra nembi di fumo, ha portato sulla riva sinistra dell’Isonzo un pugno di uomini, la prima pattuglia di arditi».
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