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proporsi, furono costruiti canali per completare e sviluppare la navigazione fluviale tra il Po, l’Adige, il Tagliamento, le lagune e l’Isonzo, tanto che nell’ottobre del 1916 si potè raggiungere un movimento mensile di materiale trasportato sui natanti non inferiore alle 50 mila tonnellate.
Il mezzo del rifornimento è nel trasporto. La rete della ferrovia della zona di guerra dovette essere integrata da centinaia di chilometri di nuovi binari di corsa, di raccordo, di raddoppio. Nelle stazioni già esistenti furono moltiplicati i piani caricatori e gli scambi e furono costruite centinaia di nuove stazioni. L’enorme quantità di materiale e di uomini, intensificato nell’inverno, durante il quale i soldati godettero tutti di licenze per ritornare alle loro famiglie, fu sostenuto con perfetta regolarità. In una sola delle principali stazioni di Tappa nel medio Isonzo, dall’ottobre al febbraio, passarono 17 mila ufficiali, 380 mila soldati, 19 mila operai borghesi, impiegati nei lavori delle retrovie, 29 mila quadrupedi e 2500 carri di materiale».
(Da «La guerra d’Italia» del Touring Club Italiano).
“Decauville„ e teleferiche.
Il Genio italiano ha impiegato con vera genialità teleferiche e ferrovie «Decauville» nella zona d’operazioni.
Le Decauville vennero adottate in pianura e in montagna e condotte fin nelle posizioni più avanzate.
Nell’inverno del 1916 funzionava già una rete di 400 chilometri, e nella zona di una sola Armata il movimento raggiunse la circolazione normale di 40 locomotive e 1400 vagoncini. Tale sistema permise in pochi mesi il trasporto di circa 150 mila tonnellate di materiale.
Le teleferiche sono quasi