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40 TEOCRITO

comata
No, non ci vengo, costí! Qui cíperi, qui sono querce:
ronzano ai bugni qui d’intorno, soavi, le pecchie:
son due fontane qui d’acqua gelida: agli alberi in vetta
fanno susurro gli augelli. Quest’ombra non è come quella
ch’è presso te: questo pino dall’alto mi gitta le pine.
lacone
Se presso me tu verrai, qui pelli di pecore e lane
calpesterai piú soavi del sonno. Le pelli di capra
putono, dove sei tu, piú assai che tu stesso non puti. —
Un gran cratère offrirò di candido latte a le Ninfe,
un altro n’offrirò colmo d’olio; né il dono m’incresce.
comata
Calpesterai, se qui tu verrai, morbidissime felci,
qui nepitelle in fiore. Tappeti di pelle di capra,
ch’è quattro volte piú molle di quella di pecora, avrai. —
Innanzi a Pane vo’ collocare otto secchie di latte,
otto catini pieni di favi ricolmi di miele.
lacone
Dunque, gareggia di lí: di lí suoni pure il tuo canto:
tièniti pur le tue querce, sta pure sul tuo. Ma giudizio
chi sopra noi farà? Deh, qui fosse Licòpa il bifolco!
comata
A me, per conto mio, non serve. Però, se tu credi,
diamo una voce a quell’uomo, a quel boscaiolo, che coglie
eriche proprio lí, presso te. Non lo vedi? È Morsóne.