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32 TEOCRITO

e dono ad Amarilli ne fece. Levarono un urlo
alto le femmine tutte: scoppiava il pastor da le risa».»
batto
Oh grazïosa Amarilli, di te neppure or che sei spenta
mi scorderò. Che cordoglio per me la tua morte! Non amo
tanto le capre. Ahi, come colpito m’hai, dèmone crudo!
lodola
Coraggio, Batto mio! Domani t’andrà forse meglio.
Chi vive speri! I morti soltanto non hanno speranza.
Il cielo, anch’esso piove talvolta, talvolta è sereno.
batto
Coraggio me ne dò! Ma scaccia di giú quei vitelli:
rodono il ceppo all’ulivo, birboni!
lodola
                                                                   Psì, sfratta, Bianchino!
Psì! Qui, Cinèta, al poggio! Ci senti, o sei sorda? A momenti
càpito lì, per Pane, se tu non ti smuovi, e la storia
finisce male. E quella ci torna daccapo. Oh se avessi
quel mio randello curvo da lepri! Ne avresti a toccare!
batto
Lodola, guardami un po’, qui, sotto al calcagno: uno spino
or ora mi ci s’è confitto. Ma come son folti,
questi cardoni! Il malanno che pigli alla vacca! Per stare
imbambolato a guardarla, mi sono bucato. L’hai vista?