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16 TEOCRITO



IL RACCONTO


Ora che sola sono io, donde mai piangerò questo amore?
Comincerò da colei che m’indusse nel cuor tali pene.
Anasso giunse a noi, la figlia d’Eubúlo, che al bosco
sacro d’Artèmide andava canèfora: dietro al corteo,
con una lionessa movevano in giro altre belve.
Dimmi dond’ebbe principio l’amor, veneranda Selène.

E Tracia, la meschina, la balia di Teomarída,
ch’era uscio ad uscio con me, mi pregò di recarmi al corteo
con lei, mi scongiurò! Sciagurata, io la feci contenta.
Misi una tunica bella, di bisso, a strascico lungo,
ed una veste di lusso: tagliata l’avea Clearista.
Dimmi dond’ebbe principio l’amor, veneranda Selène.

A mezza strada già, di Licóne vicino ai poderi,
io Delfi vidi, e Domapuledri, che andavano insieme.
Era la guancia d’entrambi piú bionda che fior d’elicríso,
fulgeano i petti loro piú assai che il tuo lume, Selène,
ché dal travaglio recente venian de la bella palestra.
Dimmi dond’ebbe principio l’amor, veneranda Selène.

Come lo vidi, cosí ne fui pazza, cosí fu trafitto,
misera me, questo cuore. La sua venustà mi struggeva;
né piú vidi il corteo, né come piú a casa tornassi