Pagina:Idilli di Teocrito (Romagnoli).djvu/258






I

Vino suol dirsi, o caro mio fanciullo, e verità:
ed anche noi che siam briachi, dire dobbiamo il vero.
Certo, io dirò quanto nel fondo giace del mio pensiero.
Amarmi tu non vuoi con tutto il cuore, lo vedo bene,
perché solo in me resta la metà della mia vita,
quando io le tue sembianze scorgo, e l’altra metà s’invola.
E quando tu mi vuoi, vivo una vita simile a quella
dei Numi; e quando tu non vuoi, sprofondo nel cupo buio.
Come ti può piacer, dare all’amante simil cordoglio?
Se credere a me vuoi che son piú vecchio, tu giovinetto,
dovrai, quando ne avrai còlto il vantaggio, darmene lode.
Sopra un albero solo intesser devi un solo nido
dove non possa mai fino a te giunger selvaggio serpe.
Adesso, invece, un giorno te la passi su questo ramo,
sopra quello dimani; e canti sempre dall’uno all’altro.
E se qualcuno mai scorge ed esalta la tua bellezza,
lo tratti come tu gli fossi amico già da tre anni,
e l’amico di pria come se fosse sol di tre giorni.
Ti piace, sembra a me, darti certe arie piú che da uomo: