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204 | TEOCRITO |
fanciulla
Qui son venuta fanciulla, già donna ritorno al mio tetto.
dafni
Non piú fanciulla, ma donna, di pargoli madre e nutrice.
L’uno con l’altra, di gaudio perfusi le roride membra,
facean tali susurri. Compiuto l’amore furtivo,
ella si scosse, e muta poi mosse a pascere il gregge
con vergognose pupille; ma il cuor le gioiva nel seno.
Ed ei, pago d’amore, tornava alle mandre dei bovi.