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IDILLIO XXVII 199

dafni
Taci, ché non ti colpisca, ti spinga in un laccio intricato.
fanciulla
E mi colpisca, se vuole: d’Artèmide ho certo il soccorso.
dafni
Non puoi schivare Amore: fanciulla non c’è che lo schivi.
fanciulla
Sì, che lo schivo, per Pane: tu porta in eterno il suo giogo.
dafni
Temo che a un uomo di me peggiore conceder ti possa.
fanciulla
Molti richiesta già m’hanno; nessuno però m’è piaciuto.
dafni
Uno fra i molti, anche io qui vengo a richiederti sposa.
fanciulla
Che ci guadagnerei? Le nozze son piene d’affanni.
dafni
Non crucci, no, né doglie mai recan le nozze, ma danze.