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IDILLIO XXV | 189 |
E nella mente alcuno dei Numi il pensiero m’infuse
ch’io del leone il vello fendessi con l’unghie sue proprie.
Con quelle il cuoio presto gli trassi; e d’intorno alle membra
me l’aggiustai, che schermo mi fosse nel cozzo di guerra.
E questa del leone Nemèo fu la fine, o mio caro,
che tanti avea recati cordogli alle genti e alle greggi».