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110 TEOCRITO

SCENA TERZA


Interno della reggia.


górgone
Volgiti qui, Prassínöe: prima contempla gli arazzi.
Quanta finezza, che grazia! Non sembrano vesti di Numi?
prassínoe
Atena, quali mai tessitrici han compiuto il lavoro?
quali pittori quelle perfette figure han tracciato?
Stanno davvero, davvero si spiccano in giro alla danza:
vive, non già tessute. Che affare è l’ingegno dell’uomo!
Come fulgente Adone sul talamo argentëo giace,
cui da le guance già già fiorisce la prima pelurie,
Adone, tanto amato, che amato è pur ne l’Acheronte!
altro forestiere
Gazze, smettete o no, quelle chiacchiere senza costrutto?
Con quell’accento di Doria volete seccar l’universo.
prassínoe
Coso, di dove sei? Che ti fa se noi siamo ciarliere?
Cómprati schiavi e comanda. Tu devi sapere che siamo