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104 TEOCRITO

Non c’è che stivaloni per via, che soldati in divisa.
Non si cammina! E tu, venirti a trovare, è un viaggio.
prassínoe
In capo al mondo, apposta venuto è a cercare, quel ciuco,
questa, non casa, ma tana, perché non si fosse vicine.
L’ha fatto per dispetto, quel canchero. Sempre lo stesso.
górgone
Non dir del tuo Dinóne, Prassínöe mia, certa roba,
davanti al bimbo. Vedi, bellezza mia, come ti guarda? —
Allegri, Zopirino mio dolce, non parla del babbo.
prassínoe
Si, per la Dea, che il bimbo capisce. — Papà bello bello! —
Beh, ieri questo papà — dico ieri, ma è sempre una storia —
uscí per comperare salnitro e belletto in mercato,
e mi portò del sale, quel tomo di tredici braccia.
górgone
O Diòclide mio? Tal quale, è uno scannaquattrini.
Ieri, per sette dramme comprò cinque pelli di cane,
un sudiciume, un tritume raschiato da vecchie bisacce:
roba da buttar via! Ma prendi la veste e lo scialle;
rechiamoci al palazzo di re Tolomeo. C’è la festa
d’Adone. La regina prepara qualcosa di bello,
dicono.