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voluto scrivere per lui un corso completo di letture per le scuole rurali 1 Accettai subito, con entusiasmo, tanto è grande in me il desiderio di lavorare per i bambini e per la loro educazione. Ed ho tanto l’abitudine di parlare con loro spiritualmente, che il mio linguaggio si foggia si adatta, starei per dire si piega alla loro intelligenza, che le immagini più limpide e le forme più serene vengono spontaneamente al mio spirito.

Io ho sempre nutrito pei bimbi una profonda, tacita adorazione, e nulla mi fa più lieta di una loro parola.

Ho la soddisfazione di dire che questa viva simpatia viene sempre contraccambiata; tantochè proprio in vista di questo scambievole accordo mi riesce facilissimo intenderli e farmi intendere. Date queste attitudini lo scriver libri per ragazzi è diventata per me un’abitudine. Quindi compongo presto e bene, e non per sete di pronti e lauti guadagni — come osservò malignamente un mio critico — ma per ispontaneità di sentimento Come ho già detto e ripetuto un’infinità di volte, molti speculatori sono arricchiti coi miei libri, ma io sono rimasta povera.

L’idea di fondare un «Giornale dei bambini» era venuta contemporaneamente fin dal 1883 o 1884 a me, Yorick, il Collodi e Ferdinando Martini. Il Martini riuscì a pubblicarne uno, assai bello, ma che non


  1. In città e in campagna.
Ida Baccini 18