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numero di edizioni, quando non si trovi più d’accordo coll’editore, riacquista tutti i suoi diritti di proprietà. Volete che vi provi con le cifre la enorme differenza di guadagni fra il primo e il secondo caso? State attenti.
Io cedei a un editore la proprietà di un libro di cui si fecero dieci edizioni alle seguenti condizioni: lire 800 alla consegna del manoscritto, e lire 100 per ogni edizione successiva: venni quindi a guadagnare in tutto lire 1700. Ciascuna edizione fu di circa tremila copie e messa in vendita al prezzo di lire 1,50 per esemplare: l’editore quindi incassò, comprendendo tutte le dieci edizioni, lire 45,000. Calcolandogli le spese una enormità, vale a dire 20,000 franchi, egli si guadagnò 25,000 lire, ed io, che avevo scritto il libro, 1700!!!... Ripeto che non scrivo certe cose, o mi indugio in certi particolari per atteggiarmi a vittima. Oramai quello che è stato è stato, e non è il caso di parlare di rivendicazione.
Ma se queste mie candide confessioni d’ingenuità... finanziaria, potranno mettere... non in allarme, ma nell’avviso i futuri letterati... e le future letterate timide, e sopratutto se i rapporti fra editori e autori si sottoporranno per l’avvenire a una legislazione intransigente e severa, che garantisca un po’ più di sicurezza alla posizione materiale e morale di chi scrivendo esercita dignitosamente e liberamente una professione, sarò più contenta di quel che non fossi se, per un malinteso senso di ritrosia, avessi taciuto.
Non importerà che dica come io sia rimasta sempre vittima, durante la mia lunga carriera di scrittrice, del... 2° caso: vale a dire che ho sempre ceduto, salvo