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Io desidero, scrivendo, che pagine sieno monde d’ogni rancore e d’ogni risentimento: ma non potrò mai tacere il vero, specialmente quando questo vero avrà, in qualche modo, influito sulle mie convinzioni o sulle mie determinazioni.

La signorina a cui mi presentò la signora Billi-Giarré è oggi una degna signora da tutti stimata per le sue nobili virtù di donna, di moglie e di madre.

Ma in quel tempo — sia che il suo temperamento nervoso fosse più del solito eccitato, sia che la mia persona le ispirasse una vera e propria antipatia fisica — è un fatto che ella non si mostrò meco né buona, né cortese. Mi ricevè in modo altero, quasi sprezzante, dandomi del voi, parlandomi brevemente di orario, di lezioni, di compensi.

Mi ritirai confusa, balbettando poche parole, decisa, decisissima a non entrare in una classe sociale i cui rappresentanti davano sì scarse prove di gentilezza e di amabilità.

Ma il Signore aveva deciso altrimenti.