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XVII.

Primi tentativi di volo.
Altre conoscenze preziose.

Il babbo, senza possedere una vera e propria coltura, era dotato di sufficiente buon senso per capire che un po’ d’ordine e un certo regolare indirizzo nei miei studi non m’avrebbero fatto male. Nè io potevo dargli tutti i torti. Io ero e sono una impenitente sostenitrice della istruzione occasionale, volontaria, cercata dallo stesso educando e stimo quella sola efficace e atta a recar buoni frutti: pur tuttavia sentivo che quelle mie vere orgie di letture disparate, quell’assenza totale di consigli illuminati e autorevoli mi nuocevano, mi circoscrivevano troppo nel mio piccolo io. Sentivo soprattutto il bisogno di mettermi a contatto con qualche alta intelligenza, con qualche nobile e ferrea volontà che alimentasse di nuove vigorie la mia, spesso debole ed oscillante.

— Ti voglio presentare al mio vecchio amico Atto Vannucci — mi disse un giorno. — Preparati a questa visita.

Io conoscevo già il Vannucci per fama, ma non avevo letto di lui che i Martiri dell’Indipendenza Italiana, Mi procurai subito la Storia dell’Italia antica e vi detti una scorsa generale tanto per formarmi una idea complessiva dell’indole e dell’importanza del lavoro. Chi m’avesse detto che poco dopo avrei ricevuto