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Ciò c’ho veduto e pensato — tutto è feccia e bruttura,
pensando de l’altura — del virtuoso stato;
nel pelago ch’io veggio — non ce so notatura,
farò somergitura — de l’om ch’è anegato:
sommece inarenato — ’n’onor de smesuranza,
66 vinto da l’abundanza — del dolce mio sire.