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— Or ov’è’l naso ch’avevi per odorare?
quegna enfermetate el n’ ha fatto cascare?
non t’ èi potuto dai vermi aiutare,
34 molto è abassata sta tua grossura. —
— Questo mio naso, ch’avea per odore,
caduto se n’è con molto fetore:
noi me pensava quand’era en amore
38 del mondo falso pieno di vanura. —
— Or ov’è la lengua tanto tagliente?
apre la bocca: non hai niente;
fone troncata o forsa fo el dente
42 che te n’ha fatta cotal rodetura? —
— Perdut’ho la lengua con la qual parlava,
e molta discordia con essa ordenava;
noi me pensava quand’ io mangiava
46 lo cibo e lo poto ultra misura. —
— Or chiude le labra per li denti coprire:
par, chi te vede, che ’l vogli schirnire;
paura me mette pur del vedire:
5° caggionte i denti senza trattura. —
— Co chiudo le labra, che unqua^non l’agio?
poco pensava de questo passagio:
oimè dolente, e come faragio
54 quand’io e l’alma starimo en ardura? —
— Or o’ son glie braccia con tanta forteza
menacciando la gente, mostrando prodeza?
raspate’l capo, se t’è ageveleza!
58 scrulla la danza e fa portadura! —
— La mia portadura giace ne sta fossa;
cadut’è la carne, remaste so gli ossa:
ed omne gloria da me s’è remossa
62 e d’omne miseria en me è empietura. —
— Or lèvate en piedi, ché molto èi iaciuto;
acónciate l’arme e tolli lo scuto:
en tanta viltate me par ch’èi venuto,
66 non comportar piú questa afrantura. —