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Passato el tempo, empresi a giocare,
con gente usare — e far grande spese;
mio paté stava a dolorare
e non pagare — le mie male emprese:
le spese commesse — stregnéme a furare,
68lo biado sprecare — en mala menata.
Poi che fui preso a far cortesia,
la malsania — si non è pegiore:
l’auro e l’argento che è en Suria
non emperia — la briga d’onore;
moriva a dolore — che non potea fare;
74el vergognare — non giá en fallata.
Non ce bastava niente el podere
a recoprire — le brighe presente:
asti e paraggi, calzare e vestire,
mangiare e bere — e star fra la gente;
render presente — parente ed amice
80fuor tal radice — che l’arca on voitata.
Se era costretto a far vendecanza
per soperchianza — ch’avesse patuta,
pagar lo bando non era en usanza
e la briganza — non c’era partuta:
la mente smarruta — crepava a dolore,
86che’l descionore — non era vengnata.
Se l’avea fatta, giamene armato,
empaurato — del doppio aravere;
e stavame en casa empregionato
e paventato — nel gire e venire:
chi el porria dire — quant’ è la pena
92che l’odio mena — per ria comenzata!
Volea moglie bella che fosse sana
e non fosse vana — per mio piacere;
con grande dote, gentile e piana;
de gente non strana — con lengua a garrire:
compito desire — non è sotto ’l cielo,
98e l’ora corno scelo — che qui l’ha cercata.