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La puella che sta morta — en casa del sinagogo,
molto peio sta mia alma, — de si dura morte mogo!
Che porgi la man rogo — e si me rendi a san Francesco,
34ch’esso me remetta al desco — ch’io riceva el mio pastile.
Deputato so en enferno, — e so gionto giá a la porta:
la mia mate relione — fa gran pianto con sua scorta;
l’alta voce udir oporta — che me dica: — Vechio, surge! —
38Ch’en cantar torni luge, — che è fatto del senile.
Como Lazaro soterrato — quattro di en gran fetore,
né Maria ce fo né Marta — che pregasse ’l mio Signore;
puolse far per suo onore — che me dica: — Veni fuora! —
42Per l’alta voce decora — sia remisso a star coi file.
Un empiasto m’è’nsegnato — e dittome che pò giovare:
quel da me è delongato, — non gli posso ademandare;
scrivogli nel mio dittare — che me degia far l’aiuto:
46che lo ’mpiasto sia compiuto — per la lengua de fra Gentile.