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O’ son li profeti pien de speranza?
nul è che curi en mia vedovanza:
presunzione presa ha baldanza,
34. tutto lo mondo po’ lei s’è rizato.
O’ son gli apostoli pien de fervore?
nul è che curi en lo mio dolore:
uscito m’è scontra el proprio amore,
38 e giá non veggio ch’egl sia contrastato.
O’son gli martiri pien de forteza?
non è chi curi en mia vedoveza:
uscita m’è scontra l’agevoleza,
42 el mio fervore si è anichilato.
O’ son li prelati iusti e ferventi,
che la lor vita sanava la gente?
uscit’ è la pompa, grossura potente,
46 e si nobel orden m’ ha maculato.
O’son gli dottori pien de prudenza?
molti ne veggio saliti en scienza;
ma la lor vita non m’ha convenenza:
50 dato m’on calci che’l cor m’ha corato.
O religiosi en temperamento,
grande de voi avea piacemento:
or vado cercando omne convento,
54 pochi ne trovo en cui sia consolato.
O pace amara co m’hai si afflitta!
mentre fui en pugna si stetti dritta:
or lo riposo m’ha presa e sconfitta,
58 el blando dracone si m’ha venenato.
Nul è che venga al mio corrotto,
en ciascun stato si m’è Cristo morto:
o vita mia, speranza e deporto,
62 en omne coraggio te veggio afocato! —