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XLIII

De la misericordia e iustizia
e como fu l’omo reparato: e parlano diversi.

     L’omo fo creato virtuoso,
volsela sprezar per sua follía:
lo cademento fo pericoloso,
la luce fo tornata en tenebría;
lo resalire posto è faticoso;
a chi nol vede parglie gran follía,
a chi lo passa pargli glorioso,
paradiso sente en questa via.
     L’omo quando en prima si peccao,
deguastao l’ordene de l’amore;
ne l’amor proprio tanto s’abracciao,
che ’nantepuse sé al Creatore;
la Iustizia tanto s’endegnao,
che lo spogliao de tutto suo onore;
omne virtute sí l’abandonao,
al demone fo dato el possessore.
     La Misericordia, vedente
che l'omo misero era sí caduto,
de lo cademento era dolente,
ché con tutta sua gente era perduto;
gli suoi figliuoli aduna mantenente,
ed ha deliberato de l’aiuto;
mandagli messaggio de sua gente
ca l'omo misero sia subvenuto.
     La Misericordia sí ha mandata
de la sua gente fedel messagiera
che vada ad omo en quella contrada
che de lo desperare ferito era;