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XLI

Como li angeli si maravigliano
de la peregrinazione de cristo nel mondo

     — O Cristo onnipotente, — ove sete enviato?
perché poveramente — gite pelegrinato?
     — Una sposa pigliai — che dato gli ho ’l mio core;
de gioie l’adornai — per averne onore;
lassòme a descionore, — famme gire penato.
     Io sí l’adornai — de gioie e d’onoranza,
mia forma l’assignai — a la mia simiglianza;
hame fatta fallanza, — famme gire penato.
     Io glie donai memoria — ne lo mio piacemento,
de la celeste gloria — glie diei lo ’ntendemento,
e voluntá en centro — nel core gli ho miniato.
     Puoi glie donai la fede — ch’adempie entendanza,
a memoria diede — la verace speranza,
e caritate amanza — al voler ordenato.
     A ciò che l’esercizio — avesse compimento,
lo corpo per servizio — diéglie per ornamento;
bello fo lo stromento, — se non l’avesse scordato.
     Acciò ch’ella avesse — en que esercitare,
tutte le creature — per lei volse creare;
donde me deve amare, — hame guerra menato.
     A ciò ch’ella sapesse — como sé esercitare,
de le quattro virtute — sí la volsi vestire;
per lo suo gran fallire — con tutte ha adulterato.
     — Signor, se la trovamo — e vole retornare,
voli che li dicamo — che gli vol perdonare,
ché la possam retrare — del pessimo suo stato?