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II

De la beata Vergine Maria

     O Vergine piú che femina — santa Maria beata.
     Piú che femina, dico; — onom nasce nemico;
per la Scrittura splico, — nant’èi santa che nata.
     Stando en ventre chiusa, — puoi l’alma ce fo enfusa,
potenza virtuusa — sí t’ha santificata.
     La divina onzione — sí te santificòne,
d’omne contagione — remaneste illibata.
     L’original peccato — ch’Adam ha semenato,
omn’om con quello è nato: — tu se’ da quel mondata.
     Nullo peccato mortale — en tuo voler non sale,
e da lo veniale — tu sola emmaculata.
     Secondo questa rima — tu se’ la vergen prima,
sopre l’altre soblima; — tu l’hai emprima votata
     la tua vergenetate — sopr’omne umanetate
ch’en tanta puritate — mai fosse conservata.
     L’umilità profonda — che nel tuo cor abonda,
lo cielo se sprofonda — d’esserne salutata.
     Virgineo proposito — en sacramento ascondito,
marito piglia incognito — che non fosse enfamata.
     L’alto messo onorato — da ciel te fo mandato;
lo cor fu paventato — de la sua annunziata:
     — Conceperai tu figlio, — serà senza simiglio,
se tu assenti al consiglio — de questa mia ambasciata. —
     O Vergen, non tardare — al suo detto assentare;
la gente sta chiamare — che per te sia aiutata.