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246 | lauda c |
Signor venerato con gran reverenza,
poi condannato de grave sentenza,
popolo mutato senza providenza,
per molta amenza — cadesti in errore.
Error prendesti contra veritade
quando lo facesti viola de viltade,
la rosa rossa de penalitate
per caritade — remutò el colore.
Color natural ch’avea de bellezza
molta in viltade prese lividezza,
con suavitade portò amarezza,
tornò in bassezza — lo suo gran valore.
Valor potente fo umiliato,
quel fiore aulente tra piè conculcato,
de spine pungente tutto circundato,
e fo velato — lo grande splendore.
Splendor che illustra onne tenebroso,
fo oscurato per dolor penoso,
e lo suo lume tutto fo renchioso
en un sepolcro — nell’orto del fiore.
Lo fior reposto giacque e sí dormío,
renacque tosto e resurressío,
beato corpo e puro refiorío
ed apparío — con grande fulgore.
Fulgore ameno apparío nell’orto
a Magdalena che ’l piangea morto,
e del gran pianto donògli conforto,
sí che fo absorto — l’amoroso core.
Lo core confortò agli suoi fratelli,
e resuscitò molti fior novelli,
e demorò nello giardin con elli,
con quelli agnelli — cantando d’amore.
Con amor reformasti Tomaso non credente,
quando li mostrasti li tuoi fiori aulente,
quali reservasti, o rosa rubente,
sí che incontinente — gridò con fervore.