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XCIII
Pianto de la Madonna
de la passione del figliolo Iesú Cristo
Donna del paradiso, — lo tuo figliolo è preso,
Iesú Cristo beato.
Accurre, donna, e vide — che la gente l’allide!
credo che llo s’occide, — tanto l’on flagellato.
— Como esser porría — che non fece mai follia,
Cristo, la spene mia, — omo l’avesse pigliato?
— Madonna, egli è traduto, — Iuda sí l’ha venduto,
trenta denari n’ha ’vuto, — fatto n’ha gran mercato.
— Succuri, Magdalena,— gionta m’è adosso piena!
Cristo figlio se mena, — como m’è annunziato.
— Succurri, Madonna, aiuta! — ch’al tuo figlio se sputa
e la gente lo muta, — hanlo dato a Pilato.
— O Pilato, non fare — lo figlio mio tormentare,
ch’io te posso mostrare — como a torto è accusato.
— Crucifige, crucifige! — Omo che se fa rege,
secondo nostra lege, — contradice al senato.
— Priego che m’entendáti, — nel mio dolor pensáti;
forsa mò ve mutati — de quel ch’avete pensato. —
Tragon fuor li ladroni — che sian suoi compagnoni:
— De spine se coroni! — ché rege s’è chiamato.
— O figlio, figlio, figlio!— figlio, amoroso giglio,
figlio, chi dá consiglio — al cor mio angustiato?
Figlio, occhi giocondi, — figlio, co non respondi?
figlio, perché t’ascondi — dal petto ove se’ lattato?