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lauda lxxxix | 209 |
En me medesmo venni mino, — menato en quel ramo divino,
tanto viddi cosa en pino, — che lo cor ce fo anegato.
A le laude del Signore — ditto t’aggio el suo tenore;
se vol salire, or pone ’l core — a tutto quel ch’agio parlato.
En el arbor de contemplare — chi voi salir, non dé’ posare,
pensier, parole e fatti fare — ed ita sempre esercitare1.
Fra Iacopone. | 14 |
- ↑ Agionto en alcuni libri:
Non è dato a creatura — salir ultra sta misura,
la Trinitá sola è for misura, — lo sommo inaccessibil chiamato.
Tredece ramora con li frutti, — de sette gradora produtti,
se gli potrai salir tutti, — serai en perfetto stato.
Nota del Bonaccorsi].