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204 lauda lxxxviii


     con l’impedimenti opo t’è pugnare;
se vol che vada en pace la contrata,
li cinque sensi opo t’è domare
che la morte al core hanno ministrata;
dominazione si può appellare
questa signoria cusí beata.
     Lo secondo ramo è principato,
en elle creature ordinamento,
che ciò che vede ed ode ed ha pensato,
ciascuna rieca suo consolamelo,
laudando lo Signor che l’ha creato
per sua pietate e piacemento;
ciascuna conserva lo suo stato,
reprèndete c’hai fatto fallimento,
consèrvate lo core en uno stato
che sempre de Dio trovi pascimento.
     Le vizia, che stanno a la nascosta,
ciascuno se briga de aiutare,
de non lassar l’albergo fanno rosta,
ciascuno se briga de esforzare;
l’orden de le potestá se cci acosta,
tutte le virtude fa congregare;
la battaglia dura sí s’è mosta
l’una contro l’altra a preliare;
le vizia sí fugono la iosta,
lassan lo campo e brigan de mucciare.
     L’umilitate la superbia vide,
d’un alto monte sí l’ha tralipata;
la envidia, vedendo, sí se allide,
la caritade l’arde ed ha brusata;
e l’ira, ciò sentendo, sí se occide,
la mansuetude sí l’ha strangulata;
l’accidia, che unqua mai non ride,
iustizia l’ha troppo ben frustata;
avarizia, c’ha morti li suoi rede,
la pietate sí l’ha scorticata.