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lauda lxxxviii 203


     lo Spirito santo halli ad inspirare
che nullo gli pò aver per sua fattura.
     Poi che se’ stato assai nello pensiere,
che de lo star con Dio hai costumanza,
lo diletto méttete a vedere
gli ben c’hai recevuti en abundanza,
e chi se’ tu per cui volse morire,
che rotta gli hai la fede e la lianza,
e che esso Signor volse soffrire
da me peccatore tanta offensanza;
de vergogna vogliomene vestire,
non trovo loco ne la mia cuitanza.
     De lo pensiere nasce un desio,
che el secondo ramo puoi appellare;
arcangeli figura, como creio,
che summi messi puoti enterpretare;
de pianger non trovo unqua remeio,
enfiase lo core a suspirare,
ed ov’è ’l mio Signor ch’io non lo veio?
derrata so ch’el volse comperare;
respondemi, Signor, c’altro non cheio;
desidero morir per te amare.
     La lezione damme una ensegna
ca, se voglio trovar lo mio Signore,
ad opera compita opo è ch’io vegna,
se vol che viva e cresca lo suo amore;
lo terzo ramo mostrarne ed assegna
nome de virtute per dottore;
chi questo ramo prende, bene aregna,
albergalo con l’altro emperadore,
e de viver prende una convegna
che sempre va crescendo per fervore.
     La seconda ierarchia, co a me pare,
che en tre distinzione è ordinata,
che nella prima non puoi dimorare;
se con questa non fai tua giornata,