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LXXXVIII
Como in l’omo perfetto sono figurate le tre ierarchie
con li novi cori de angeli
L’omo che può la sua lengua domare,
grande me pare che agia signoria;
ché raro parlamento può l’om fare
che de peccar non agia alcuna via;
agiome pensato de parlare,
reprendomi, ché faccio gran follía;
ca senno en me non sento né affare
a far devere grande diceria;
ma lo volere sforza el ragionare
preso ha lo freno e tiello en sua balia.
Però me seria meglio lo tacere,
ma veggio ch’io non lo posso ben fare;
però parlo e dico el mio parere
ed a correzione ne voglio stare;
pregove tutti che vi sia en piacere
de volere lo mio ditto ascoltare,
e recurriamo a Dio en cui è ’l sapere
che l’asina de Balaam fece parlare,
ch’ello me dia alcuna cosa dire
che sia sua laude e a noi possa giovare.
Pareme che l’omo sia creato
a la imagine di Dio e semiglianza;
lo paradiso pareme ordinato
de nove orden d’angeli en ordenanza;
en tre ierarchie è el loro stato
de quella beatissima adunanza,