Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
LXXII
Como el vero amore del prossimo in pochi se trova.
Vorria trovare chi ama; — molti trovo che sé ama.
Credeva essere amato, — retrovome engannato,
dividendo lo stato — perché l’omo sí m’ama.
L’omo non ama mene, — ama quanto en me ène;
però, vedendo bene, — veggio che falso m’ama.
Se so ricco, potente, — amato da la gente,
retornando a niente, — onne omo sí me sciama.
Ergo l’avere è amato, — ca io son odiato;
però en folle è stato — chi ’n tal pensier sí m’ama.
Veggio la gentileza — che non aggia riccheza,
retornará en vileza, — onom l’apella brama.
L’omo enserviziato — da molta gente è amato;
vedutolo enfermato, — onom sí lo sciama.
L’omo te vole amare — mentre ne pò lograre,
se nogl puoi satisfare. — tògliete la tua fama.
L’omo c’ha santetate. — trova grande amistate;
se gl vien la tempestate, — rómpegliese la trama.
Fuggo lo falso amore, — che non me prenda ’l core;
retornome al Signore — che solo vero ama.