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IV
De la penitenzia
O alta penitenza, — pena en amor tenuta!
grand’è la tua valuta, — per te ciel n’è donato.
Se la pena teneme, — èmme despiacemento:
lo spiacere recarne — la pena en gran tormento;
ma si aggio la pena — redutt’en mio talento,
èmme delettamento — l’amoroso penato.
Sol la colpa è ’n’odio — a l’anema ordenata;
e la pena gli è gaudio — en vertut’esercetata;
lo contrario sentese — l’anema ch’è dannata;
la pena è ’n’odiata, — la colpa en delettato.
O mirabil odio, — d’omne pena signore!
nulla recev’ingiuria, — non se’ perdonatore;
nullo nemico trovite, — omn’om si è ’n’amore;
tu sol el malfattore — degno del tuo odiato.
O falso amor proprio, — c’hai tutto lo contraro!
molta recepe engiuria — de perdonanza avaro;
molti nemici troviti, — null’om te trovi caro;
lo tuo vivere amaro — lo ’nferno ha comenzato.
O alta penetenza, — en mio odio fondata,
atto de la grazia — che fo per gratis data,
fuga l’amor proprio — con tutta sua masnata,
ché l’anema ha sozata — en bruttura de peccato.
En tre modi pareme — divisa penetenza:
contrizion è prima — ch’empetra la ’ndulgenza;
l’altr’è confessione — che l’anema ragenza;
l’altr’è satisfacenza — de deveto pagato.